Innanzitutto vediamo cosa può esserci utile per questa costruzione...
Un chiodo, che rappresenterà il nucleo in ferro del nostro elettromagnete. Non prendiamolo corto altrimenti non riusciremo mai ad attorcigliare il filo elettrico intorno a questo oggettino. Quindi un chiodo bello lungo, ok?
Filo elettrico? Si, un filo elettrico. Sarà il nostro solenoide (ancora questa parola??), la nostra bobina per intenderci. Il filo conduttore di elettricità che verrà avvolto intorno al chiodo al fine di creare più spire concentriche. All'interno del filo passerà la corrente elettrica, il cui moto alimenterà il nostro campo magnetico personale.
Una batteria, magari come questa a due poli. Servirà per fornire elettricità al filo e quindi a innescare il nostro campo magnetico.
Chiodi, spilli, graffette, puntine di spillatrici... materiali di ferro, leggeri, che possano essere attratti dal nostro elettromagnete.
Dovremmo aver tutto ora. Il risultato quale sarà? Avvicinando l'elettromagnete e attivando il flusso di corrente, i materiali ferrosi saranno attratti, proprio come le calamite a ferro di cavallo. Basterà però interrompere il contatto che lascia passare la corrente per verificare che il campo magnetico cesserà. La calamita, in pratica, attirerà gli oggetti soltanto quando decideremo di consentirlo, facendo passare elettricità al suo interno.
Con la circolazione di corrente elettrica all’interno dei fili del nostro solenoide, si genera un campo magnetico, che ricordiamo essere una certa regione dello spazio in cui tutti i suoi punti sono soggetti ad una forza prodotta da un magnete o da cariche elettriche in moto. Chiudendo il circuito, quindi, il campo magnetico, generato dal passaggio di corrente elettrica nelle spire, magnetizza il nucleo di ferro inserito nel solenoide. Il nostro elettromagnete risulta essere, dunque, un magnete non permanente, un magnete cioè che è tale quando facciamo circolare la corrente nel solenoide. Normalmente, senza circolazione di corrente, il dispositivo non presenta alcun campo magnetico; infatti quando si riapre il circuito scompare la magnetizzazione.
Il filo elettrico viene collegato ai poli della batteria: un capo viene attorcigliato al nostro chiodo mentre l'altro andrà all'interruttore. Il risultato finale dell'elettromagnete dovrebbe essere simile a quello visibile nella figura a sinistra: un cavo elettrico che parte dalla batteria, viene attorcigliato al chiodo e esce, libero, dalla parte opposta.
Fase 1
Posizioniamo la base di polistirolo su un piano e poi il nostro elettromagnete sulla base stessa.
Dal coperchio di latta del nostro barattolo ricaviamo due strisce (senza tagliarci!!!!) e poniamole sul piano di polistirolo, assicurandole con del nastro isolante. Le mettiamo una di fronte all'altra in modo da sovrapporsi. Sarà questo il nostro interruttore: quando le due strisce si toccano lasciano passare corrente e danno vita al campo magnetico. Se quella superiore viene alzata, invece, la corrente non fluisce e il campo magnetico cessa (clicca sull'immagine a destra per ingrandirla).
Fase 2
Abbiamo le due lamelle di latta fisse al polistirolo. Ora dobbiamo legarle ai cavi elettrici. Prendiamo un cavo e ne fermiamo una parte ad una delle due lamelle mentre l'altra parte la fissiamo sulla batteria. All'altra lamella di lama, invece, assicuriamo il cavo che abbiamo attorcigliato al chiodo, la parte libera ovviamente visto che l'altra si trova attaccata alla batteria.
Ricapitolando: dalla batteria escono due cavi. Uno va alla lamella di latta, direttamente. L'altro si attorciglia al chiodo e poi va, come il primo, alla seconda lamella di latta.
Fase 3
Assicuriamoci che anche l'elettromagnete sia fisso alla base in polistirolo e che sia assicurato tramite nastro isolante, come nella figura. La stabilità è questione di sicurezza: anche quando si fanno questi lavori semplici e piccoli è bene essere sicuri perché la sicurezza deve essere uno stato mentale che ci accompagna in ogni occasione! Mai rischiare! Stiamo pur sempre "giocando" con la corrente elettrica, anche se bassa!
Fase 4
Sarebbe già tutto pronto, però prendiamo il tappo di sughero, adagiamolo sulla base di polistirolo e al suo interno forziamo e blocchiamo una linguetta del coperchio di latta. Stiamo "evolvendo" il nostro elettromagnete in un telegrafo, in pratica! L'estremità della linguetta che fuorisce dal tappo viene posta di fronte a uno dei due lati dell'elettromagnete, in modo da farli combaciare.